giovedì 8 marzo 2012

Sulla PESCA PROFESSIONALE

PESCA PROFESSIONALE
POLITICA “ASSOCIATIVA” NAZIONALE
LONTANA DALLE REALI ESIGENZE E DALLE CONDIZIONI DI VITA DEI PESCATORI
I PESCATORI : PROMESSE DA “MARINAIO”
Molti pescatori manifestano la loro delusione nei confronti della politica associativa nazionale, e lo fanno incatenandosi in prossimità dei Comuni, donando in liberalità tutto il pescato di una giornata di lavoro, o ancora sbarcando e consegnando i documenti presso gli uffici della Guardia Costiera.
E’ vergognoso e indecoroso che alcuni politici sfruttino le condizioni di disagio della categoria per “azzannarne” pubblicamente altri, che a detta dei primi, non avrebbero svolto degnamente il proprio compito istituzionale.
Ricordo a questi “saccenti” che i piani di gestione e le deroghe ai regolamenti comunitari, sarebbero dovuti essere redatti per areali, aree omogenee,  con la collaborazione di quanti utilizzano i fondi pubblici per sopravvivere e precipuamente per rappresentare i pescatori su tutto il territorio nazionale.
Buttare fango addosso a una persona coerente e onesta, che certamente commetterà i suoi errori lavorando, non risolve i problemi. Non si può dimenticare che i piani di gestione avrebbero dovuto essere presentati entro il 2007, e che la UE ha segnalato più volte i Nostri ritardi.
Chi è senza “peccato” dunque?
Al contrario, domando : e voi che accusate questo o quel politico di superficialità cosa avete fatto? Quali azioni concrete avete intrapreso?
Il Governatore della Regione del Veneto, ad esempio, ha aperto le porte ai pescatori, recependo le loro istanze, e portandole all’attenzione delle Istituzioni chiamate a verificare le possibilità di attualizzare le proposte : dalla priorità nella demolizione dei pescherecci lasciati ai superstiti dei pescatori vittime del lavoro, alla verifica delle singole problematiche legate alle specificità del comparto e delle tipologie di catture.
Lasciamo la campagna elettorale lontana dai giochi di potere perché troppe famiglie legate al mondo della pesca sono ai limiti della sopravvivenza
                                                                                                                                                                                                dott. Erminio Di Nora

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