venerdì 26 agosto 2011

Azioni per la DIFESA DELLE AREE CASTANICOLE DEGLI AURUNCI

AZIONI PER LA DIFESA DELLE AREE CASTANICOLE DEGLI AURUNCI DALLA VESPA CINESE.
    La Direzione Regionale Agricoltura della Regione Lazio, Servizio Fitosanitario Regionale e Innovazione in Agricoltura, ha comunicato al Presidente della XVII Comunità Montana “Monti Aurunci”, Nicola Riccardelli, che nell’ambito del programma regionale di lotta biologica al Cinipide galligeno del castagno (la vespa cinese) è in corso di valutazione la zona degli Aurunci quale sito di lancio per l’anno 2012 del Torymus sinensis, l’antagonosta naturale del parassita cinese.
    Nel mese di luglio il Presidente della XVII Comunità Montana, Nicola Riccardelli, aveva chiesto l’intervento dell’Assessorato Regionale alle Politiche Agricole per tutelare le aree castanicole presenti nel comprensorio degli Aurunci dai danni che stanno subendo a seguito della diffusione del parassita Cinipide galligeno del castagno. Un parassita vorace che sta compromettendo gravemente la produzione castanicola degli Aurunci soprattutto nel Comune di Spigno Saturnia ove annualmente, nel mese di ottobre, si svolge la sagra delle castagne spignesi, un prodotto tipico degli Aurunci.
    La Regione Lazio, per consentire di lottare biologicamente il parassita Cinipide galligeno del castagno, ha finanziato l’apertura nel viterbese del primo centro di moltiplicazione e allevamento del Torymus sinensis  nell’azienda sperimentale ARSIAL di Caprarola, per rendere autosufficiente il Lazio riguardo al reperimento dell’antagonista naturale del parassita cinese, per debellare la diffusione del parassita medesimo.
    Il Presidente della XVII Comunità Montana, Nicola Riccardelli, evidenzia che l’attenzione della Regione per la difesa delle aree castanicole degli Aurunci dal parassita cinese costituisce un importante momento di cooperazione tra le istituzioni del territorio e la Regione medesima per valorizzare i prodotti tipici locali. In tale contesto le azioni di lotta biologica al parassita cinese, oltre ad essere l’unica strada percorribile per la difesa dei castagneti degli Aurunci, permetterà di salvaguardare la salute degli operatori agricoli garantendo nel contempo ai consumatori un prodotto salubre e di qualità.

Gaeta(LT),Il Distretto Sanitario è realtà

L’Asl risparmia 500mila euro l’anno
Raimondi: premiata la nostra azione politica che guarda al comprensorio
Il Sindaco Raimondi esprime soddisfazione per il trasferimento del Distretto Sanitario da Formia al presidio Mons. Di Liegro a Gaeta.
“Finalmente i nostri sforzi vengono premiati e soprattutto si porta a termine un’operazione di contenimento dei costi che avrà ricadute positive sui cittadini del Sud Pontino. Infatti, il trasferimento consentirà di risparmiare oltre mezzo milione di euro tra affitto e utenze che si pagavano al Caposele ed inoltre era una delle condizioni indicate dai tecnici dell’Asl di Latina nel 2010 per non tagliare alcun posto letto o servizio nel nostro territorio – afferma il Sindaco Raimondi - Ci siamo messi immediatamente a disposizione della direzione Asl per alcuni interventi che ci sono stati segnalati circa la viabilità, la segnaletica e l’illuminazione”.
“Inoltre, all’interno di un’offerta sanitaria che guardi al comprensorio del Golfo trovo molto fastidioso questo «balletto» dei reparti e condivido il pensiero di Lina Pasciuto, presidente del Tribunale dei Diritti del malato. Ritengo che Malattie Infettive non possa stare all’interno di Medicina Generale a Formia perché stiamo parlando del trattamento di patologie che necessitano di strutture che non facciano propagare le infezioni – aggiunge Raimondi - Per quanto riguarda Dialisi, invece, questa deve stare in una struttura attrezzata per eventuali emergenze: portare questo reparto da Formia, dove funziona bene, a Gaeta non consentirebbe di mantenere un accettabile livello di assistenza e sicurezza dei pazienti”.
“Infine, sempre in un’ottica comprensoriale, la vera sfida è avere a Gaeta una Day Surgery di alta qualità in modo da diventare l’Ospedale diurno di tutto il Basso Lazio ed un punto di riferimento per le piccole operazioni di chirurgia. Resta da parte dell’Amministrazione di Gaeta la ferma contrarietà al decreto 80 della Polverini che ha ridotto la sanità della provincia di latina ed in particolare del sud pontino un colabrodo con gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini e non riuscirà ad ottenere (e questo sarà il tempo a dimostrarlo) quei risparmi sperati – conclude il Primo Cittadino - Quanto detto evidenzia un’azione politica che non si lascia frenare da logiche campanilistiche o giochetti politici ma che ha come punto di riferimento il diritto alla salute dei cittadini di Gaeta e del Golfo”.